Cos’è il flutter atriale?

Il flutter atriale è una delle più comuni forme dei disturbi del ritmo cardiaco e, assieme alla fibrillazione atriale, rappresenta la più comune delle aritmie atriali [1].

Comprendere il flutter atriale: come funziona il cuore?

Per meglio comprendere cosa sia il flutter atriale è necessario ricordare in pochi, brevi passaggi il funzionamento del cuore.

Il battito cardiaco normale inizia con un singolo impulso elettrico proveniente dal nodo senoatriale (SA), un piccolo gruppo di cellule specializzate che si trova nell’atrio destro del cuore. Questo impulso elettrico si propaga attraverso le cellule del muscolo cardiaco, determinando la contrazione degli atri e lo spostamento del sangue nei ventricoli inferiori. In seguito, il segnale elettrico passa attraverso il nodo atrioventricolare (AV), un’area di connessione tra gli atri e i ventricoli, causando la contrazione sincronizzata dei ventricoli in una sequenza costante e ritmica. Durante questa contrazione coordinata, il sangue viene spinto fuori dal cuore verso il resto del corpo e i polmoni, generando il battito cardiaco che può essere avvertito al polso o al collo [2].

Il flutter atriale è una condizione in cui il segnale elettrico si propaga lungo un percorso anomalo all’interno dell’atrio destro del cuore, generando un impulso che si propaga in modo per lo più circolare. Noto come “circuito di rientro”, questo circolo anomalo consente a un singolo impulso elettrico di continuare indefinitamente a circolare nelle camere ventricolari, provocando una contrazione degli atri più veloce rispetto a quella dei ventricoli del cuore.

Il flutter atriale è caratterizzato da un ritmo cardiaco anomalo e veloce, con una frequenza atriale di 300 battiti al minuto e una frequenza ventricolare che può essere fissa o variabile e che può causare palpitazioni, affaticamento, sincope e fenomeni embolici.

Il flutter atriale è una patologia importante, non solo per i sintomi, ma anche per le conseguenze: può infatti causare un ictus che può comportare disabilità permanente o morte [3,7].

Quali sono le tipologie di flutter atriale?

Il flutter atriale è classificato come tipico o atipico (non tipico) a seconda della localizzazione del circuito di rientro, ovvero del percorso che fa sì che il segnale elettrico responsabile della contrazione si propaghi in modo troppo veloce nel cuore. Sebbene i sintomi di flutter atriale tipico e atipico siano simili, i trattamenti possono essere diversi:

il flutter atriale tipico è localizzato nell’atrio destro. Questo tipo di flutter atriale può essere curato con una breve procedura ambulatoriale di ablazione con catetere (o ablazione transcatetere ovvero l’ “eliminazione fisica” di percorsi elettrici anomali) – diventata il trattamento standard per il flutter atriale tipico.
Il flutter atriale atipico si riferisce al flutter atriale che insorge nell’atrio sinistro. La gestione del flutter atipico non differisce da quella del flutter tipico, ma la più frequente associazione con una cardiopatia strutturale e i molteplici possibili meccanismi che causano un pattern ECG (struttura del tracciato dell’elettrocardiogramma) atipico sono fattori importanti da considerare prima di prendere decisioni terapeutiche. La maggior parte dei tipi di flutter atriale atipico può essere trattata con l’ablazione con catetere, ma la procedura è più lunga e complessa [1,2,3].

Qual è la differenza fra fibrillazione e flutter atriale?

Anche se il flutter atriale è simile alla fibrillazione atriale, tra le due patologie c’è una differenza: l’andamento del battito cardiaco.

Entrando nel dettaglio:

nella fibrillazione atriale, il cuore batte velocemente e in modo caotico, senza seguire un ritmo regolare;
al contrario, nel flutter atriale il cuore batte in modo anomalo ma con un ritmo regolare.

Questa differenza è visibile dal tracciato dell’elettrocardiogramma, l’esame strumentale d’elezione per valutare l’attività elettrica del cuore. Mentre nel flutter atriale il tracciato presenta onde a dente di sega e regolari, la fibrillazione atriale produce un’onda caotica e irregolare sul tracciato dell’ECG [3].

Come riconoscere il flutter atriale?

Riconoscere il flutter atriale può essere complesso, in quanto i sintomi di questa particolare forma di aritmia possono non manifestarsi affatto o essere simili a quelli di altre patologie cardiache.

Come già menzionato, i pazienti con flutter atriale possono essere asintomatici o presentare sintomi come:

palpitazioni;
stordimento;
affaticamento e mancanza di respiro;
riduzione della tolleranza all’esercizio fisico;
ipotensione;
sincope o presincope.

Alcuni pazienti rimangono asintomatici fino a quando non sviluppano insufficienza cardiaca scompensata acuta, cardiomiopatia indotta da tachicardia e ictus embolico.

Qualora si dovessero riscontrare uno o più sintomi tra quelli sopra citati, è consigliabile consultare il proprio medico o uno specialista, e procedere, qualora questo lo ritenesse opportuno, con ulteriori esami di approfondimento.

Nel caso di conferma di flutter atriale, l’esame obiettivo mostrerà polso periferico regolare o irregolare, distensione venosa giugulare (gonfiore della stessa), suoni respiratori con crepitii all’auscultazione polmonare, tachicardia, distensione addominale (gonfiore) ed edema degli arti inferiori in caso di congestione [1].

Quali sono le cause del flutter atriale?

I milioni di cellule che compongono il cuore si contraggono in maniera coordinata grazie a impulsi elettrici. È quando questo flusso ordinato di elettricità viene interrotto da un “cortocircuito” che si verificano ritmi cardiaci anormali, come quello del flutter atriale.

È più probabile che il flutter atriale si manifesti in persone che presentano già una qualche forma di malattia cardiaca o condizione medica (come insufficienza cardiaca congestizia, malattia reumatica delle valvole, malattie cardiache congenite, malattie polmonari come l’enfisema o l’ipertensione polmonare) rispetto a persone senza pregresse patologie cardiache. Tuttavia, può verificarsi anche in quest’ultima categoria. Quando si verifica in persone con cuore sano, si parla di flutter atriale isolato (“lone”, in inglese) [4].

Quali sono i fattori di rischio del flutter atriale?

Fattori di rischio che possono incidere sulle probabilità di insorgenza di un flutter atriale sono:

l’età (l’aumento dell’insorgenza è proporzionale all’aumento degli anni del paziente);
un precedente intervento di chirurgia cardiaca (a causa di fenomeni cicatriziali);
una precedente ablazione transcatetere per fibrillazione atriale;
un precedente infarto;
anomalie valvolari acquisite o congenite;
ipertensione;
disfunzioni tiroidee;
diabete;
alcolismo, soprattutto con assunzioni massive di alcool in breve tempo.

Può anche verificarsi spontaneamente o quando la fibrillazione atriale viene trattata con farmaci antiaritmici.

In presenza di flutter atriale e di alcuni fattori di rischio aggiuntivi per l’ictus, sarà importante la prescrizione di un anticoagulante da parte del proprio medico curante. I fattori di rischio per l’ictus nei pazienti con flutter atriale includono precedenti ictus, insufficienza cardiaca, malattia reumatica della valvola mitrale, pressione alta, malattia coronarica ed età avanzata [1,2,3,4,5].

Quanto dura il flutter atriale?

Il flutter atriale ha una durata indefinita che varia da pochi minuti a giorni, fino a mesi o in modo continuativo fino a quando al paziente non viene somministrato il corretto trattamento, che può essere di tipo farmacologico o chirurgico (come verrà approfondito nel paragrafo specifico sul trattamento in caso di flutter atriale) [5].

Quali sono i rischi del flutter atriale?

Due sono le complicazioni che possono derivare da un flutter atriale non curato correttamente, nello specifico:

con un battito cardiaco inefficiente, il sangue può rallentare il suo flusso fisiologico e ristagnando può aumentare il rischio di coagulare e portare alla formazione di trombi che potrebbero ostruire un’arteria e causare un ictus;
il muscolo cardiaco, battendo molto velocemente per un periodo di tempo prolungato, aumenta il rischio di cardiomiopatia (un indebolimento del cuore che non riesce più a contrarsi in modo ottimale) [2].

Come si diagnostica il flutter atriale?

In prima istanza, per la corretta diagnosi di flutter atriale, il cardiologo porrà una serie di domande al paziente. Potrebbe per esempio chiedere:

quando sono iniziati i sintomi;
la frequenza con cui i sintomi si manifestano;
la durata di ciascun episodio;
se i sintomi sono intermittenti.

Lo strumento d’elezione per la diagnosi di flutter atriale è l’elettrocardiogramma (ECG) [4].

Nel flutter atriale tipico, l’ECG mostra un’attivazione atriale continua e regolare con un pattern a dente di sega [6]. Nel caso in cui i sintomi del flutter atriale dovessero essere intermittenti, lo specialista potrà prescrivere l’elettrocardiogramma dinamico, noto anche col nome di holter cardiaco [5]. Si tratta di un piccolo dispositivo medico che, a differenza dell’elettrocardiogramma, registra in modo continuativo, per 24 ore o più, l’attività cardiaca: è per questo utile nella rilevazione di particolari anomalie al cuore e aritmie intermittenti che, per la loro natura non persistente, possono risultare complesse da rilevare col solo ECG.

Flutter atriale: qual è la terapia?

Se gli episodi di flutter atriale che colpiscono il paziente non causano sintomi significativi, sono di breve durata e di frequenza non eccessiva, potrebbe non ritenersi necessario alcun trattamento. Viceversa, se gli attacchi cominciano a interferire con la quotidianità del paziente, lo specialista potrà consigliare di procedere con un trattamento, farmacologico o chirurgico, specifico per il flutter atriale riscontrato.

I trattamenti, in ordine sparso, possono includere [7]:

farmaci per rallentare la frequenza cardiaca e contribuire ad alleviare i sintomi;
farmaci per favorire la fluidificazione del sangue e prevenire così l’insorgenza di ictus;
cardioversione elettrica per fermare il flutter atriale. Questo trattamento consiste nell’uso di un defibrillatore collegato al torace o alla schiena del paziente per mezzo di elettrodi che, trasmettendo scariche elettriche di intensità variabile, regolarizzano gli impulsi di contrazione del cuore. Per questo tipo di trattamento, della durata media di 20-25 minuti, è prevista una sedazione profonda [8];
ablazione con catetere, anch’essa, come la cardioversione elettrica, ha l’obiettivo di porre termine agli episodi di flutter atriale. L’ablazione con catetere prevede l’uso di fili elettrici sottili per inviare vari tipi di energia al fine di distruggere le piccole aree di tessuto cardiaco che danno origine al flutter atriale. Si effettua in sedazione lieve, con anestesia locale.

In sintesi

Il flutter atriale, assieme alla fibrillazione atriale, da cui si differenzia per un ritmo regolare, entrambi rappresentano la più comune forma di aritmia atriale. Comporta un battito cardiaco anomalo, con una frequenza atriale superiore ai 300 battiti al minuto e si verifica quando nel cuore si viene a creare un “circuito” anomalo di propagazione dell’impulso elettrico che fa battere il muscolo cardiaco in modo anomalo.

Il flutter atriale può essere tipico o atipico, a seconda della localizzazione del cortocircuito. Le principali cause che danno origine al flutter atriale sono patologie cardiache e interventi chirurgici pregressi, ed età.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.